Esordi in politica
I primi contatti di Andreotti con la politica avvennero nel periodo della occupazione tedesca di Roma quando – Presidente degli universitari cattolici – egli venne invitato da Giuseppe Spataro alle riunioni clandestine che si svolgevano in vista della formazione della Democrazia Cristiana. A casa di Spataro, a Roma, in via Cola di Rienzo, Andreotti incontra Alcide De Gasperi che aveva conosciuto casualmente nella Biblioteca Vaticana dove il futuro statista aveva un modesto impiego concessogli dal Vaticano per sottrarlo alla miseria cui lo voleva condannato il regime fascista.
De Gasperi apprezza le doti del giovane manifestandogli piena fiducia (cui Andreotti risponde con una vera e propria devozione) e gli affida incarichi di sempre maggiore responsabilità. I primi si riferiscono al collegamento con esponenti della resistenza romana e alla collaborazione con Guido Gonella per l’organizzazione e la redazione del “Popolo” clandestino. Un impegno, quello nell’attività alla macchia, al quale Andreotti non si sente particolarmente tagliato ma che lo porterà anche a missioni di collegamento con esponenti cattolici nell’Italia occupata, sotto la parziale copertura del suo ruolo di presidente della FUCI.
Subito dopo la liberazione di Roma (4 giugno ’44) Andreotti riceve da De Gasperi l’incarico di collegamento del Segretario del Partito con il Popolo e quello di incaricato provvisorio per la costituzione dei Gruppi giovanili della DC. Fonda “La Punta” rivista dei giovani dc. L'incarico di responsabile dei Gruppi giovanili verrà formalizzato dalla Direzione del Partito il 19 agosto del 1944 (a seguito del IV congresso DC dell’Italia liberata, svoltosi a Napoli il 29 e 30 luglio, che nomina anche Andreotti consigliere nazionale) e successivamente sarà ribadito ufficialmente nel convegno di Assisi dei Gruppi giovanili il 24-25 gennaio 1947. Andreotti si dimetterà qualche mese più tardi, dopo la nomina a Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Quella di Delegato giovanile fu la sola carica di partito ricoperta da Andreotti nella sua lunga vita politica.
Designato alla Consulta Nazionale Approfondimenti disponibili per questo argomento:
Attività di Andreotti alla Consulta Nazionale su sollecitazione di De Gasperi, nella seduta inaugurale del 25 settembre 1945 farà parte dell'ufficio di presidenza, grazie alla giovanissima età. Viene assegnato alla X Commissione Ricostruzione, Lavori pubblici e Comunicazioni e poi (dal 27 ottobre 1945) alla VI Commissione Istruzione e Belle Arti.
Candidato all'Assemblea Costituente Approfondimenti disponibili per questo argomento:
Comunicazione della elezione
Volantino elettorale
Convocazione quale segretario al banco della presidenza della Costituente il 2 giugno 1946 viene eletto nel collegio di Roma e Lazio con 25.261 voti: è la prima di una lunga serie di massicce affermazioni elettorali. Anche nella Costituente, in virtù dell'età egli svolge il ruolo di segretario della seduta inaugurale; successivamente viene nominato segretario del gruppo democristiano, incaricato dei contatti con De Gasperi.
Il 31 maggio 1947, dando vita al suo IV governo, il primo senza le sinistre, De Gasperi chiama a sorpresa Andreotti quale sottosegretario alla Presidenza. Andreotti manterrà tale incarico in tutti i successivi governi De Gasperi e nel governo Pella: fino al gennaio 1954. La carica comporta per il giovanissimo sottosegretario la graduale assunzione di deleghe amplissime, molte delle quali, negli anni successivi, sarebbero state suddivise in vari ministeri. In particolare quelle per lo Spettacolo, per lo Sport, per la Riforma della Pubblica Amministrazione e quella - ancor più complessa - dell’Epurazione dei ranghi pubblici dai dirigenti compromessi con il regime fascista.
De Gasperi affida inoltre incarichi riservati e delicatissimi al fidato collaboratore. Come quello di consegnare personalmente al primo ministro francese Schumann, all’inizio del 1948, il rapporto segreto sulla nascita del Cominform (organismo, voluto da Stalin, di coordinamento fra i partiti comunisti in chiave antioccidentale) perché venisse pubblicato in Francia. Le esplosive rivelazioni, di cui a lungo fu nascosta la fonte per non comprometterla (si trattava degli esponenti comunisti Luigi Longo ed Eugenio Reale), ebbero forti contraccolpi nelle elezioni del 1948.Di questo periodo è poi l’avvio dell’ attività di scrittore di Andreotti. Nel 1945 viene pubblicato “Concerto a sei voci”, cronaca della crisi del Governo Bonomi nella primavera di quell'anno.
Nel frattempo, il 16 aprile del 1945, Giulio Andreotti sposa Livia Danese nella basilica del monastero di Priscilla, in via Salaria a Roma. Dal matrimonio nasceranno quattro figli: Maria Elena (1946), Lamberto (1950), Stefano (1952) e Serena (1954).
Comunicazione della elezione
Volantino elettorale
Convocazione quale segretario al banco della presidenza della Costituente