Aforismi
Contenuti di questa sezione:
- 1. Aforismi
- 2. Aforismi - pag. 2
- 3. Aforismi - pag. 3
- 4. Aforismi - pag. 4
- 5. Aforismi - pag. 5
- 6. Aforismi - pag. 6
- 7. Aforismi - pag. 7
- 8. Aforismi - pag. 8
- 9. Aforismi - pag. 9
- 10. Aforismi - pag. 10
- 11. Aforismi - pag. 11
- 12. Aforismi - pag. 12
- 13. Aforismi - pag. 13
- 14. Aforismi - pag. 14
- 15. Aforismi - pag. 15
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Spirito particolarmente arguto, facile alla battuta pungente ma dotato altresì di una particolare capacità di sintetizzare in poche frasi concetti anche complessi, Andreotti ha lasciato alla storia minore della politica italiana una vasta serie di aforismi, alcuni dei quali sono entrati nell’uso della conversazione corrente. D’altronde era lui stesso a sostenere che “Le battute possono farvi passare per un superficiale, ma hanno il vantaggio di essere comprese e riportate dalla gente”.
Qui di seguito riportiamo una vasta selezione degli aforismi andreottiani ai quali sono stati affiancati alcuni esempi di massime che Andreotti dedicò a concetti legati alla politica o alla sua filosofia di vita.
- “Se tutti i mutilati passassero sui miei piedi sarei rovinato. La scuso perché non l’ha fatto apposta”
All'età di otto anni Giulio Andreotti così rispose a un robusto signore che in tram gli aveva pestato un piede e si scusava dicendo di essere mutilato. 1927 - “A pensar male del prossimo si fa peccato, ma si indovina”
Massima ascoltata da Andreotti, universitario, dal Vicario di Roma cardinal Marchetti Selvaggiani. 1939 - “La famiglia, il lavoro, i rapporti economici: tutti problemi, la cui soluzione è là, nel messaggio sociale di Cristo, in attesa di chi lo sappia degnamente scorgere e prospettare”
Dall'editoriale su "Azione Fucina" dopo la nomina a direttore. 1942 - “Le fogne senza libertà sono poca cosa, ma riconosco che la democrazia, senza fogne, male odora”
Comizio a Castelforte, Latina. 1945 - “Venga fuori, perché picchiano i deputati”.
“È una buona ragione per rimanere dentro”
Ironica risposta alla deputata comunista Nadia Gallico Spano durante gli incidenti di piazza per l'approvazione del trattato NATO. Marzo, 1949
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