Estratto dalla relazione della commissione parlamentare di inchiesta sul caso Giuffrè
Il testo contiene le accuse mosse ad Andreotti
“Detto promemoria non fu trasmesso, come sarebbe stato opportuno, agli uffici del Ministero delle Finanze, né al Ministro, che venne a conoscenza del caso Giuffrè solo nell’agosto del 1958.”
“Dalle indagini fatte è emerso che il ministro delle Finanze dell’epoca non fu tenuto al corrente di alcuna delle pratiche relative al caso Giuffrè: cadono così tutte le affermazioni contenute nel noto memoriale pubblicato dalla stampa nell’agosto del 1958.
L’attuale Ministro delle Finanze, on. Preti, si occupò attivamente, in collaborazione con la Guardia di finanza, dell’affare Giuffrè.
Se egli se ne fosse occupato senza clamore e con un diverso metodo meglio rispondente alle effettivce funzioni di un Ministro, si sarebbero conseguiti migliori risultati. Tra l’altro, i continui personali contatti avuti dal mninistro col colonnello Bernard presso il Comando della Legione della Guardia di finanza di Bologna e iconsigli, che meglio si potrebbe definire ordini, da lui dati in proposito hanno determinato un ordine di servizio emanato il 2 settembre 1958 dallo stesso col. Bernard a tutti i Comandi dipendenti nel quale si disponeva di non interrogare i singoli depositanti di somme ‘essendo sufficiente ai fini dell’inchiesta determinarele somme raccolte e pagate dai coadiutori del Giuffrè’. Una simile limitazione delle indagini, anche se ispirata dal motivo di concentrare gli accertamenti sui raccoglitori di somme, non è conciliabile con le disposizioni che disciiplinano per legge e regolamento l’attività della Guardia di finanza perchè gli organi della Guardia stessa non possono subire alcuna limitazione soggettiva ed oggettiva, neppure temporanea in merito ai propri compiti di istituto.”
“Circa il noto memoriale pubblicato in due versioni leggermente diverse dalla stampa nell’agosto del 1958, la Commissione, avendo svolto approfondite indagini ed ascoltato i protagonisti dell’episodio, osserva che detto memoriale – che contiene notizie inesatte e tendenziose frammiste ad elementi veri – non può essere consdierato fonte attendibile di informazioni o di notizie, anche perchè la sua redazioni non fu determinata da amore della verità, ma da speculazioni politiche e da altri fini non commendevoli.
Conseguentemente è la deplorare la divulgazione del detto documento e la sua consegna ad organi di stampa per la pubblicazione. Ai fini dell’accertamento delle relative responsabilità, la Commissione ha rilevato che la divulgazione avvenne ad opera dell’Ufficio stampa del Ministero delle finanze, senza la partecipazione di persone appartenenti all’Amministrazione dello Stato.
In relaziona a quanto precede e al contenuto del memoriale, la Commissione non può non richiamare l’attenzione del Governo perchè si proceda con maggiore cautela nella scelta di persone estranee all’Amministrazione da immettere nei Gabinetti, nelle Segreterie particolari e negli Uffici stampa dei Ministeri.”
Concretezza 01-01-1959