Intanto nel mondo (1945-1948)
La guerra è ancora in corso ma, nella previsione della vittoria, gli Alleati già definiscono gli assetti del mondo dopo la pace. Nel febbraio 1945 la Conferenza di Yalta delinea le sfere di influenza che, a conflitto concluso, divideranno in due l’Europa. Venuta meno la necessità dall’alleanza militare, fra i vincitori non tardano a manifestarsi contrasti, inevitabili fra due realtà contrapposte per ideologia politica, interessi economici e strategici, cultura.
Da un lato il mondo occidentale, stretto intorno agli Stati Uniti; dall’altro quello comunista dominato dall’Unione Sovietica che attraverso una serie di colpi di stato impone, in tutti i Paesi dell'Europa dell'Est occupati dall’Armata Rossa durante la guerra, regimi dittatoriali a lei assoggettati.
Mentre i vincitori regolano i conti con i nemici sconfitti (fra il ‘45 e il ‘46 si svolse a Norimberga il processo ai capi nazisti), si fissano le condizioni per la pace (spesso particolarmente dure), mentre in Italia e Germania si prolunga l’occupazione militare e un rigoroso quanto umiliante controllo sugli atti politici e amministrativi.
L’Europa è in ginocchio: la guerra ha lasciato ovunque morte e drammatiche devastazioni. Particolarmente difficile la situazione in Italia dove la mancanza di generi alimentari spinge la popolazione ai limiti della fame e la ricostruzione dello Stato democratico sconta il clima di isolamento internazionale di un Paese guardato con rancore e diffidenza dagli ex-nemici. In questo scenario il governo italiano deve affrontare i negoziati sul Trattato di pace (approvato nel 1947) che costringe l’Italia a dolorose rinunce territoriali (soprattutto al confine con la Jugoslavia), alla perdita delle colonie e al pagamento di pesanti danni di guerra, lasciando aperte situazioni complesse come quella di Trieste e dell'Alto Adige.
Nel 1947 gli Stati Uniti lanciano un grande progetto di aiuti per la ricostruzione dell’apparato produttivo nei Paesi europei. È il Piano Marshall, avviato nel 1947, di cui l’Italia – fra altri – beneficerà in modo determinante. Mosca capisce l’importanza politica ed economica della iniziativa e impedisce ai governi da lei controllati di aderire.
Ma il mondo capisce che, oltre ad impegnarsi per la ricostruzione materiale occorre dare vita a forme nuove di convivenza pacifica fra gli Stati. Del 1945 è la costituzione dell’ONU, che tenne la sua prima assemblea generale nel gennaio del 1946 a Londra, mentre fra i Paesi europei si incomincia a parlare di unione economica e politica.