Intanto in Italia (1983-1987)
Elezioni: 26 giugno 1983. Governi: Craxi (4 agosto 1983 – 1 agosto 1986); Craxi II (1 agosto 1986 – 17 aprile 1987); Fanfani VI (17 aprile 1987 – 28 luglio 1987). 3 Luglio 1985: Francesco Cossiga Presidente della Repubblica.
Le elezioni del 9 giugno 1983 (con la sconfitta della DC e del PCI e il successo del PSI) aprono la porta al primo governo a guida socialista. Presidente del Consiglio è Bettino Craxi, vice presidente, Arnaldo Forlani. Ne fanno parte: DC, PSI, PSDI, PRI, e PLI. Andreotti diventa ministro degli Esteri.
Proprio la politica estera sarà uno dei fronti di maggior impegno del governo. Già in novembre ’83 la maggioranza deve affrontare la forte protesta dell’opposizione di sinistra contro l’installazione dei missili Cruise nella base NATO di Comiso: installazione decisa negli anni precedenti nel quadro della strategia del presidente Reagan di rinnovata contrapposizione all’Unione Sovietica.
Il dirottamento della nave da crociera Achille Lauro, nell'ottobre 1985, determinò una fase molto complessa. I terroristi palestinesi uccisero un passeggero americano. Gli sviluppi della drammatica vicenda, culminati con un clamoroso confronto fra militari italiani e statunitensi nella base militare di Sigonella, portarono a una breve fase di acuta tensione con gli Stati Uniti. Momenti difficili anche nei rapporti con la Libia, accusata da Washington di sostegno al terrorismo internazionale: la tensione si fece acuta nell’aprile ’86 quando due missili di Tripoli esplosero al largo delle coste di Lampedusa.
Un nuovo drammatico contraccolpo delle crisi internazionali si ebbe poi nel dicembre 1985 quando l’aeroporto di Fiumicino fu teatro di una strage fra i passeggeri per l’attacco di un gruppo di terroristi palestinesi. Una conferma della sempre attuale minaccia del terrorismo internazionale mentre il terrorismo interno dà gli ultimi tragici colpi di coda: il 25 marzo’85 viene assassinato l’economista Ezio Tarantelli. Di particolare rilievo, poi, la firma del nuovo concordato fra lo Stato Italiano e la Santa Sede, avvenuta nel febbraio 1984 da parte del presidente Craxi e del segretario di stato vaticano, Agostino Casaroli.
Politica interna. Le elezioni europee del giugno 1984 segnano il “sorpasso” (di stretta misura) del PCI sulla DC anche sulla scia dell’emozione per la morte di Enrico Berlinguer, colto da un malore durante un comizio. Un risultato che tuttavia non tocca la stabilità della maggioranza. Di grande importanza, nel giugno ’84, l’approvazione della legge che congela gli scatti della scala mobile con il quale il governo punta a contrastare l’inflazione e a ridurre il costo del lavoro. Il provvedimento giunge al termine di un’aspra battaglia politica che ha visto il PCI duramente all’opposizione fiancheggiato dalla CGIL pronta a rompere il fronte sindacale. I comunisti si fanno promotori di un referendum abrogativo: la vittoria del No costituirà per loro una dura sconfessione e una conferma della crisi in atto, che porterà in pochi anni alla fine del partito.
La politica governativa di rigore economico paga: lo conferma l’annuncio – sul quale non mancano dissensi – che l’Italia ha raggiunto il sesto posto nella graduatoria dei Paesi industrializzati superando la Gran Bretagna. Nel giugno 1985, Francesco Cossiga viene designato a succedere a Sandro Pertini alla presidenza della Repubblica: l’elezione avviene al primo turno.
Il governo Craxi entra in crisi nella primavera ’86 mettendo termine al governo della Repubblica durato più a lungo fino a quel momento. Il leader socialista succederà a se stesso fino al marzo 1987 quando le tensioni fra i partiti di maggioranza (rese acute dalla mancata staffetta fra Craxi e De Mita a Palazzo Chigi e dall’incombere di alcuni referendum su temi delicati come il nucleare e la responsabilità dei giudici) portarono a un governo di Amintore Fanfani per affrontare le elezioni anticipate.
La cronaca di questi anni è segnata da alcune vicende che turbarono l’opinione pubblica. Come la tragedia della Val Stava, dove 268 persone rimasero uccise nel luglio 1985 per l’ondata di acqua e fango causata dal crollo di una diga. O, ancor più, la catastrofe della centrale atomica ucraina di Chernobyl, con le sue ricadute, per alcune settimane, nella vita quotidiana per il timore di contaminazioni nucleari. Sconcerto e polemiche suscitò inoltre la misteriosa morte in carcere di Michele Sindona, condannato per l’omicidio di Vittorio Ambrosoli e vittima del veleno nella sua cella dell’Ucciardone. Per l’emozione suscitata nel mondo non solo dello sport, va ricordata infine, la tragedia dello stadio Heysel. Il 29 maggio 1985, durante la finale di Coppa dei campioni di calcio tra Juventus e Liverpool, il settore dei tifosi juventini viene travolto dagli hoolingas inglesi e 38 persone rimangono uccise.