Intanto nel mondo (1979-1983)
Il 1979 appare come un anno cruciale per la storia recente del mondo. In agosto si accende la situazione in Polonia, percorsa da rivendicazioni di democrazia e da fermenti antisovietici ai quali non è estraneo l’avvento al papato del polacco Giovanni Paolo II nell’ottobre 1978. Sulla scia di un’ondata di scioperi, soprattutto nei cantieri navali di Danzica, nasce Solidarnosc, il sindacato libero guidato da Lech Walesa. Scatta la repressione. A dicembre, il generale Jaruzelski proclama la legge marziale e ordina l’arresto di molti dirigenti di Solidarnosc.
Intanto il regime comunista sovietico dà gli ultimi, drammatici, colpi di coda. In dicembre le truppe dell’Armata Rossa invadono l’Afghanistan dopo il colpo di stato che ha destituito il primo ministro Taraki. Prende il via una guerra che durerà dieci anni. Pesanti i contraccolpi internazionali: gli Stati Uniti si schierano a fianco della guerriglia dei mujahiddin e gli atleti americani disertano le Olimpiadi di Mosca nel 1980. Non varrà ad allentare la tensione fra le due superpotenze il cambio della guardia al Cremlino dove Yuri Andropov succede a Leonid Breznev scomparso nel giugno 1982.
La situazione in esplode Iran. Rientrato da un lungo esilio in Francia, l’ayatollah Khomeini guida la rivolta contro lo Scià, che porta nel marzo ‘79 alla instaurazione di un regime islamico all’insegna dell’integralismo religioso e della lotta al “grande Satana” americano. In novembre alcune centinaia di studenti assaltano l’ambasciata degli Usa a Teheran prendendo in ostaggio il personale diplomatico. Il sequestro si trascinerà fino al gennaio 1981 in un’ aspra contrapposizione fra il regime degli ayatollah e il governo di Washington. Il presidente Carter, che vede fallire clamorosamente una operazione militare per liberare gli ostaggi, pagherà la vicenda con la sconfitta nelle elezioni presidenziali del novembre 1980 da parte di Ronald Reagan. Il nuovo presidente si fa protagonista di una politica economica all’insegna dell’alleggerimento della pressione fiscale e della riduzione delle spese pubbliche e di una politica estera caratterizzata da una rinnovata contrapposizione con l’Unione Sovietica.I fatti iraniani si ripercuotono anche negli equilibri dell’area, ulteriormente scossi dall’avvento al potere, in Iraq, di Saddam Hussein nel luglio 1979. Pochi mesi dopo, scontri di frontiera fra i due paesi degenerano in una guerra aperta destinata a trascinarsi sanguinosamente fino al 1988.
In Francia intanto è il momento dei socialisti. Nell’aprile del 1981, François Mitterand batte il candidato del centro destra Giscard d’Estaing e viene eletto all’Eliseo. In Gran Bretagna, giorni di festa per il matrimonio reale. Il 29 luglio 1981 una giovane aristocratica, Diana Spencer, sposa l’erede al trono Carlo dando vita alla favola di Lady D destinata a concludersi tragicamente. Non passa neanche un anno e per l’opinione pubblica britannica è invece il momento del patriottismo e dell’appello alle armi. Nell’aprile del 1982 le truppe argentine occupano le isole Falkland-Malvinas, possedimento inglese dal 1833. E’ la guerra, che si conclude a giugno, con la resa argentina. Per il Paese sudamericano, tuttavia, la sconfitta significa anche l’inizio del crollo della dittatura militare in atto da cinque anni e segnata cupamente dalla tragedia dei "desaparecidos”, gli oppositori politici uccisi e fatti scomparire a migliaia dai militari.
Momenti drammatici in Medio Oriente. In Egitto, nell’ottobre del 1981, viene assassinato il premier Anwar Sadat, che paga la firma degli accordi di Camp David con Israele, condannata dagli estremisti. Gli succede il vicepresidente Hosni Mubarak. L’anno dopo Israele invade il Libano meridionale con l’obiettivo di stroncare le retrovie della guerriglia palestinese. Interviene la comunità internazionale con l’invio di una forza militare di pace di cui fa parte anche un contingente italiano.