Intanto in Italia (1948-1953)
Elezioni: 18 aprile 1948. Governi: De Gasperi V (23 maggio 1948 – 14 gennaio 1950); De Gasperi VI (17 gennaio 1950 – 19 luglio 1951); De Gasperi VII (26 luglio 1951 – 7 luglio 1953). 12 maggio 1948: Luigi Einaudi presidente della Repubblica.
Alle elezioni del 18 aprile 1948 per il primo parlamento della Repubblica, la DC sfiora la maggioranza assoluta (48,5 per cento) mentre il Fronte popolare delle sinistre ottiene il 31 per cento. Gli italiani compiono una scelta inequivocabile per la democrazia e il sistema occidentale che determinerà il futuro del Paese. De Gasperi associa al governo i partiti minori di centro (liberali, socialdemocratici e repubblicani) impostando una formula politica (il centrismo) che durerà fino agli inizi degli Anni Sessanta.
L'11 maggio del 1948, il Parlamento elegge Luigi Einaudi primo Presidente della Repubblica.
14 luglio 1948. Momenti di grande tensione in tutto il Paese per l'attentato contro il leader comunista Palmiro Togliatti, ferito da uno squilibrato. Viene proclamato lo sciopero generale e scoppiano incidenti con 16 morti. Tutto rientrerà, oltre che per la ferma reazione delle forze dell'ordine, anche per il senso di responsabilità del vertice del PCI. Tuttavia la drammatica vicenda avrà importanti strascichi politici: la decisione dello sciopero generale porterà alla rottura dell'unità sindacale.
Si avviano le grandi scelte per il futuro dell'Italia. In politica estera il governo, nonostante la durissima opposizione delle sinistre, decide l'adesione alla NATO, l'alleanza militare e politica occidentale, mentre avvia una convinta strategia europeistica con l'adesione al Piano Schumann (1950), al Trattato per la Comunità europea del carbone e dell'acciaio (1951) e al Trattato, poi naufragato, per la Comunità europea di difesa (1952). Sul piano interno, è il momento delle grandi riforme. Mentre le scelte di politica economica sostenute da Luigi Einaudi consentono di contrastare l'inflazione e avviare la ripresa industriale, in pochi anni vengono approvate la riforma agraria per la distribuzione delle terre, la riforma Vanoni contro l'evasione fiscale e un più equo sistema impositivo, la Cassa del Mezzogiorno, il piano INA Casa di Amintore Fanfani per la costruzione di alloggi per i lavoratori, i piani per i cantieri di lavoro e rimboschimento per favorire l'occupazione.
Di fronte alla precarietà del quadro politico inoltre, De Gasperi fa approvare una riforma elettorale che punta alla stabilità parlamentare mediante un “premio” di seggi assegnati alla coalizione di partiti che ottenga la maggioranza assoluta dei voti (quella cui le opposizioni riuscirono a imporre la definizione ingiusta di “legge truffa”).