Intanto nel mondo (1948-1953)
Sono gli anni difficili del dopoguerra e della ricostruzione del mondo sulle macerie del conflitto. Anni dominati da grandi figure di statisti (da Truman e Eisenhower a Stalin, da Churchill a De Gaulle, a Mao Zedong) e agitati da profonde divisioni che segnarono in maniera drammatica i rapporti internazionali condizionando profondamente anche la vita dell’Italia.
Non tardarono a manifestarsi i contrasti, subito dopo la fine della guerra, fra due mondi contrapposti per ideologia politica, interessi economici e strategici, cultura: quello occidentale, stretto intorno agli Stati Uniti e quello comunista guidato dall’Unione Sovietica. Un clima, che venne definito “guerra fredda”, destinato a attenuarsi solo con gli Anni Ottanta per dissolversi infine con il crollo dei regimi comunisti in Europa e la caduta del Muro di Berlino. L’Europa si divise in due blocchi contrapposti. Da un lato i Paesi occidentali, che sulla scia della “dottrina Truman” contro la minaccia comunista formarono l’alleanza militare e politica della NATO insieme con Stati Uniti e Canada. Dall’altro lato i Paesi che erano stati occupati dalle truppe sovietiche durante la guerra, dove Mosca impose ferrei regimi dittatoriali comunisti rispondendo alla NATO con l’organizzazione del Patto di Varsavia. Momenti culminanti della tensione fra i due schieramenti furono, in questi anni, il blocco imposto dalle truppe sovietiche a Berlino nel 1948 (cui gli americani risposero organizzando un gigantesco ponte aereo per garantire la sopravvivenza della città) e lo scoppio della guerra in Corea (1950-1953) a seguito della invasione del Sud da parte dell’esercito del Nord appoggiato da cinesi e sovietici cui si contrapposero con forza gli Stati Uniti.
Nel 1949 viene proclamata la Repubblica popolare cinese guidata da Mao Zedong, anche se sullo sfondo c'è un mondo diviso dopo la fine della guerra civile contro il governo nazionalista di Chiang Kai-shek.
La costituzione dell’ONU è del 1945. Nel gennaio del 1946 si svolse a Londra la prima assemblea generale. In questo modo la diplomazia internazionale cercava di costruire forme nuove di convivenza pacifica fra gli Stati. Di lì a poco, muovevano i primi passi le iniziative volte a creare forme di solidarietà fra i Paesi europei che avrebbero portato nel ’57 ai Trattati di Roma. Nel 1948 nasce l’Unione Europa Occidentale (UEO), nel 1949 il Consiglio di Europa, nel 1951 la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). Fallita, invece, la costituzione della Comunità europea di difesa.
Sul piano economico, si avvia la ricostruzione di un mondo devastato dalla guerra. Gli Stati Uniti lanciano (1947) il “piano Marshall” di aiuti economico-finanziari per la ripresa dell’Europa. L’Unione Sovietica rifiuta di venire coinvolta nella operazione e impedisce ai suoi alleati di farlo.
In questo scenario reso ancor più drammatico dalle condizioni di assoluta emergenza anche alimentare in cui versavano molti paesi, l’Italia (guardata ancora con diffidenza dagli ex nemici) è un Paese isolato, ai margini delle grandi scelte, proteso alla difficile ricerca di un pieno reinserimento nella comunità internazionale.
La questione mediorientale, uno dei nodi più complessi e drammatici davanti ai quali il mondo si troverà nei decenni futuri, pone le sue basi proprio in questo periodo. Nel maggio 1948 l'ONU approva la costituzione dello Stato di Israele dove possano trovare una patria gli ebrei, soprattutto quelli scampati allo sterminio nazista. Viene prevista anche la nascita di uno stato palestinese che vedrà precariamente la luce solo dopo molti anni. I Paesi arabi non accettano la decisione e scatenano una guerra contro Israele nella quale vengono sconfitti: è l'inizio di una contrapposizione che ancora insanguina la regione e minaccia il mondo.