Intanto nel mondo (1963-1968)
Il quinquennio si apre drammaticamente con la uccisione a Dallas del presidente americano Kennedy nell’ottobre del ’63. Un anno dopo uscirà di scena l’altro grande protagonista della Guerra fredda: Nikita Kruscev, estromesso da un colpo di forza all’interno del Cremlino che porta al vertice Leonid Breznev, destinato a rimanere alla guida dell’Unione Sovietica per quasi vent’anni.
Il nuovo presidente americano Lindon Johnson si trova ad affrontare una situazione particolarmente complessa. Divampa la guerra in Vietnam, dove i militari americani erano intervenuti in modo sempre più massiccio per sostenere il governo del Sud dall’attacco della guerriglia comunista appoggiata dalle truppe di Hanoi. L’uccisione di migliaia di giovani americani, la diffusa sensazione di combattere una guerra ingiusta, aggravata dalla frustrazione per la impotenza del colosso militare americano di fronte alla strategia di guerriglia del minuscolo Vietnam del Nord, scatena la reazione dell’opinione pubblica USA. La protesta giovanile dilaga nelle università dando vita a un movimento di contestazione globale che raggiunge ben presto l’Europa, cominciando dalla Francia dove sfocerà nelle manifestazioni del maggio ’68. Un fenomeno sul quale si svilupperà una vera e propria rivoluzione della cultura e del costume.
Parallelamente, gli Stati Uniti venivano percorsi da un vasto movimento per la rivendicazione dei diritti civili a favore dei cittadini di colore. Protagonista: Martin Luther King, assassinato a Memphis nell’aprile 1968, poche settimane prima dell’assassinio di un altro interprete del rinnovamento politico americano come Robert Kennedy (ucciso il 6 giugno 1968).
Nel 1967 torna ad infiammarsi la situazione in Medio Oriente con la Guerra dei Sei giorni fra Israele, da un lato, e il fronte di Egitto, Giordania e Siria dall’altro. Il conflitto si risolve in una vittoria lampo degli israeliani, con uno strascico di drammatici problemi irrisolti, tuttavia, destinati a diventare l’innesco della gran parte delle crisi internazionali a venire.
Il 1967, inoltre, è anche l’anno del colpo di stato in Grecia. Il 21 aprile, con un golpe militare, si instaura la dittatura dei colonnelli che reggerà il Paese con pugno di ferro fino al 1974.
Pochi mesi dopo, nel gennaio del 1968, incomincia in Cecoslovacchia il processo di rinnovamento politico e culturale che prenderà il nome di Primavera di Praga e rappresenterà il tentativo di affrancarsi dai vincoli imposti dal regime comunista e dall’alleanza con Mosca. Durerà pochi mesi: il 20 agosto il Paese viene occupato dalle truppe del Patto di Varsavia.