Intanto nel mondo (1958-1963)
Sono tre i grandi protagonisti dello scenario internazionale in questo periodo: il leader sovietico Kruscev, il presidente americano Kennedy (che si insedia nel gennaio1960) e il papa Giovanni XXIII che succede a Pio XII nell’ottobre 1958. Il loro stile nuovo, le aperture che sembrano profilarsi nei rapporti fra le superpotenze, fanno sperare in una fase di maggiore distensione per il mondo.
In realtà i tempi sono ancora prematuri: la crisi di Cuba dell’ottobre 1962 (che porta Mosca e Washington sull’orlo della guerra) mostra all’opinione pubblica quanto ancora gli equilibri internazionali siano precari. Intanto si accentua il processo di decolonizzazione incominciato fin dal dopoguerra. Nel 1960 sono 17 gli Stati africani che ottengono l’indipendenza, mentre nel 1962 termina la guerra in Algeria con il ritiro della Francia e la concessione dell’indipendenza al Paese nordafricano. Un processo, che continuerà ancora per anni, spesso segnato da violenze, dittature, guerre. Nel 1961 l’Italia viene scioccata dalla strage avvenuta a Kindu, in Congo, dove vengono trucidati tredici aviatori italiani delle forze di pace dell’ONU intervenute per fermare la guerra civile scoppiata dopo l’indipendenza dal Belgio.
In Europa, la grande novità è l’avvento al potere, in Francia, del generale De Gaulle che attua una profonda riforma della costituzione e dà vita alla Quinta Repubblica. All’insegna di un accentuato nazionalismo, De Gaulle realizzerà una politica estera di autonomia rispetto agli Stati Uniti, ponendosi per un decennio come protagonista degli scenari europeo e mondiale.