La collaborazione con De Gasperi
Dal 1947 al 1953 Andreotti, nel ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è accanto a De Gasperi, alle prese, nel dopoguerra, con un arduo tentativo di recupero del prestigio dell'Italia e del suo ruolo internazionale dopo il fascismo e la sconfitta militare. Sono gli anni delle trattative del Trattato di pace, della “questione Trieste” e dell’Accordo De Gasperi-Gruber sull'Alto Adige. Ma sono gli anni soprattutto delle grandi scelte fra Est e Ovest, dell’avvicinamento dell’Italia agli Stati Uniti, dell’adesione alla NATO, del Piano Marshall e dell’avvio della costruzione dell’unità europea.
De Gasperi si batte a favore del Patto Atlantico, nella convinzione che se l’Italia non ne avesse fatto parte, sarebbe stata relegata a un ruolo periferico dell’Occidente. In linea con la scelta occidentale, l'impegno dell’Italia per iniziative di cooperazione economica e politica fra i paesi europei, che avrebbe portato prima alla nascita del Consiglio di Europa e poi al varo della Comunità europea del carbone e dell’acciaio che per l’Italia significò non solo la consacrazione del suo rinnovato ruolo internazionale, ma soprattutto la condizione per il rilancio della industria siderurgica e l’apertura di nuovi mercati del lavoro alla nostra emigrazione. Nella visione di De Gasperi, tuttavia, era forte la convinzione che si dovesse puntare a una Comunità politica europea: in questa ottica egli vedeva anche la -poi naufragata- Comunità europea di difesa.
Proprio negli insegnamenti degasperiani può essere trovata la radice del futuro impegno per la costruzione della Unione europea di Andreotti quale presidente del consiglio e quale ministro degli esteri.